Riflessioni tra scuola e vita per implementare l’atteggiamento delle qualità estetiche, le competenze in materia di cittadinanza e …
06/03/2019 di Stefania Barberi
L’accusa
Mondo: Siamo qui riuniti in questo sovrano tribunale per esaminare il caso “La Bellezza salverà il mondo”. Io, il Mondo, giudice supremo in questo processo, rappresenterò anche la pubblica accusa. La difesa sarà assunta dalla stessa Bellezza. Illustrerò brevemente il caso. Qui davanti a noi è seduta la Bellezza, la quale nelle sue configurazioni naturali ho io stesso generato. La Bellezza è però qui accusata di non essersi radicata negli usi, nei costumi, nelle abitudini, nelle azioni, negli oggetti, tanto da poter rappresentare un’opportunità ultima di salvezza per il Mondo, cioè per il sottoscritto. Imputata come vi dichiarate?
Bellezza: Innocente Vostro onore
Mondo: Illustrate a questa Corte quali sono le vostre caratteristiche. Per dirla in breve: cos’è la Bellezza? Chi siete voi?
Bellezza: Non è facile rispondere a questa domanda, proverò piuttosto a considerare dove mi paleso ragionando con Voi. Permettete?
Mondo: Procedete
Bellezza: Eccomi: sono in un tramonto, dove si sovrappongono, in larghe pennellate di luce e fili di nubi, i rossi, gli aranci, i rosa digradanti nei viola, e poi i blu cobalto forati dalla prima stella della sera.
E ancora sono nelle acque limpide, fresche da bere e in cui immergersi e nuotare…e poi in strade pulite e campagne di filari ubertosi e ordinati di girasoli e di maggese scura. Sono io nelle belle opere dell’uomo: le musiche celestiali e irruenti, i dipinti soavi o severi o ingenui o accesi o disperati e le forti sculture e le superbe e armoniose architetture e in tutte le belle forme piacevoli da toccare e da guardare. E mi disvelo in un ragazzo che suona la chitarra seduto nel magico cerchio dell’adolescenza. In un gesto gentile, in un fiore porto e in un sorriso donato, in un’attenzione verso il chi e verso il cosa che sono in voi Vostro onore.
Mondo: Certo in ciò vi riconosco e vi ravviso…
Bellezza: Ebbene, tutte queste essenze e sembianze sono io, in realtà codeste sono solo alcune delle mie forme…perché io sono esse e molto di più! Senza presunzione così posso dire! Non potete negare allora che la Bellezza, cioè la sottoscritta, sia presente nel mondo, cioè in voi Vostro Onore.
Mondo: Qui non si sta discutendo della vostra semplice presenza, di essa sono io stesso in parte fautore e creatore! Si sta piuttosto dibattendo dell’intensità, della vastità, della pervasività della vostra presenza, tali da “salvare il Mondo”. E’ evidente oggi alla storia, all’universo creato, che tutto ciò che avete appena così ben descritto è nulla, nulla dico, dinanzi alla violenza dei gesti, alle difformità e alle dissonanze che fagocitano tutto. E non parlo di difformità e dissonanze che nella loro divergenza portino creatività, parlo di brutture che annientano: annientano gli occhi, le orecchie, l’anima, la vita stessa.La plastica e gli scarti nelle acque. La mercificazione di tutto nei 7 giorni. La violenza degli uomini sulle donne. Dei grandi sui piccoli. Dei potenti sui deboli. L’arroganza e la mala educazione nelle parole e nelle azioni. La stupidità e la prepotenza presuntuosa dei politici. Il disprezzo della gentilezza, dell’arte e del creato! Ecco è tutto questo, povero me, molto più palese, c’è tutto questo che pian piano si è insinuato nella mia stessa essenza. Potete negarlo?
Bellezza: Sono pienamente consapevole che la bruttezza di cui avete detto è così preponderante…ma ciò che faccio ora presente a questo consesso è che IO non posso essere da me stessa conservata o portata in voi, io posso essere soltanto veicolata e tutelata da un agente a me esterno
Mondo: E chi è questo agente?
Bellezza: L’uomo! La creatura umana può essere fattore, conservatore ed esaltatore di bellezza. Ed è perciò che chiedo a Vostro onore che l’uomo possa essere chiamato a testimoniare, chiedo altresì di poterlo interrogare io stessa.
Mondo: E’ mio pieno interesse che ciò sia. La sua testimonianza può rendere grande servizio alla verità! Che l’uomo sia fatto entrare per raccogliere testimonianza. A voi la parola Bellezza.
Bellezza: Siete voi la creatura chiamata “Uomo”?
Uomo: Sì, io lo sono.
Bellezza: Siete voi che camminate sulla terra e navigate i mari e solcate i cieli e vedete e concepite il visibile e l’invisibile, il fisico e il metafisico, l’immanente e il trascendente, il finito e praticamente l’infinito?
Uomo: E’ così
Bellezza: Queste caratteristiche sembrano facoltà più appropriate ad un dio che ad un essere mortale…e ciò mi rattrista e quasi mi atterrisce!
Come, come osate voi, non prendervi cura di me, non agirmi sempre, sempre, in ogni luogo e in ogni anima? Voi che quasi tutto potete perché gli dei vi hanno preferito fra gli esseri, donandovi quasi interamente le loro stesse capacità, non dovreste in nome di questo e per il bene del Mondo e quindi di voi stesso, far di me lo scopo della vostra esistenza, permettendomi così di “salvare” il Mondo? Io sono nelle vostre mani e queste mani mi lasciano in disparte o mi gettano via e mi scerpano dal Mondo stesso! Perché, perché in nome del Mondo?
Mondo: Come rispondete Uomo di fronte a questa grave, cruciale accusa?
Uomo: Anch’io, come la Bellezza, assumo diverse forme e in me sono il vecchio e il bambino, l’uomo e la donna, il ricco e il povero, l’arrogante e l’ingenuo, il genio e lo stolto, l’ottimista e il pessimista…e ancora e ancora…posso dire che ognuno dei sei miliardi di esseri umani in cui prendo forma, è in sé diverso nella sua identità individuale, eppure uguale nella sua identità gruppale e queste identità in modo differente “agiscono” la Bellezza nel Mondo. E come individuo o come gruppo, io Uomo, posso distinguere nell’agire la Bellezza o la Bruttezza e posso conformarmi nell’agire alla Bellezza o alla Bruttezza.
Perché, chiedete voi, sapendo che inequivocabilmente solamente la prima redime e lenisce e solo Essa può salvare il Mondo e perpetuare la vita in ognuna delle mie concrezioni esistenziali, ognuno degli esseri umani presenti sul pianeta non agisce secondo bellezza? Non si fa custode e portatore di bellezza? Non lo so, di fatto non lo so…egoismo, narcisismo, egotismo, individualismo, autolesionismo, razzismo, pessimismo, menefreghismo, pressappochismo, nichilismo, demagogismo, conformismo…prendono in me, nelle mie forme, il sopravvento, io stesso non ho coscienza del perché e del percome ciò avviene…
Mondo: E allora siete un essere stupido!! Ciò che dite è molto grave e mi fa tristemente e profondamente riflettere. Mi sembra così persa la mia causa e quella della Bellezza, non può Lei aspirare a salvarmi, né io sperare di essere sottratto alla morte se l’agente primario che può promuovere e preservare la grazia è talmente immaturo da non aver coscienza dell’alto compito e non possiede la spinta etica per superare i distruttivi “ismi” e con gioioso slancio e innocenza, alla bellezza dedicare la propria esistenza!
Uomo: Non posso sottrarmi alla rabbia, al giusto risentimento che verso di me provate…posso solo provare a spiegare meglio a voi, ma anche a me stesso, come dalle origini ad oggi sono stato, quello che sono stato, le vie che ho percorso, quelle che ho scelto e quelle che ho deciso di non esplorare e forse in questa storia è conservata la traccia del mio rapporto con la Bellezza.
Quando nacqui non ero dissimile da una comune fiera e rispondevo solo ai primari bisogni ma ciò non mi allontanava obbligatoriamente dalla Bellezza perché istintivamente la ravvisavo nella nascita del sole e nel tramonto, nel luccichio delle acque, nel volo colorato d’una farfalla. Così agli albori della mia specie non ero differente dal bambino che si affaccia alla vita, che guarda e sorride ai colori e alla beltà.
Lentamente ma con forza mi affermavo sulle altre creature e mi distinguevo attraverso il mio ingegno e questo mi permise di non occupare le mie mani e il mio pensare solo all’urgenza del mangiare e del riparo. Cominciai così a concepire io stesso la bellezza, l’inutile necessità della Bellezza…e allora nacquero dalle mie mani, elaborati dalla mia mente, colori e forme e tutto era bello perché necessario e tutto era necessario perché trascendeva l’immanente e affermava la mia Umanità. Superata l’urgenza ogni cosa è divenuta più complessa e dalla Storia in poi ogni uomo, ogni essere che nasce nel mondo sotto la mia effigie, ha imboccato la strada della bellezza, conservandola e creandola, o della bruttezza, chi l’una, chi l’altra, a volte l’una, a volte l’altra. Ma chi attagliava la sua vita sulla bruttezza, deviava dalla naturale propensione alla Bellezza e si abbandonava alla stortura della bruttura destruente, che non genera ma uccide. Posso dire, ribadire, con certezza che il richiamo naturale è verso ciò che è bello e aberrazione è l’agire e il concepire secondo bruttezza…questo non ha impedito che il morbo delle brutture, nelle azioni, nei sentimenti o meglio nella mancanza di essi, si sia diffuso e sparso e in egual misura c’è chi segue l’una o l’altra voce. Sono dominato dall’Io prepotente e abietto? Mi dedico al mio spirito e alla comunione con l’altro? Faccio per distruggere? Opero per costruire? Sì sì sì sì, a tutte le domande la risposta è sì, ed oggi questo è ciò che Io sono, questo è ciò che faccio. Il Bello e il brutto li intreccio ormai in un’unica trama e non c’è filo che tirato possa sbrogliare il groviglio…non più…non ancora… mai.
Mondo: E’ così allora…tutto è perduto! Ma attento Uomo! Io dico che tutto è perduto per le tue forme umane e per le strutture vitali attualmente presenti la cui esistenza da te dipende, per ogni fisionomia d’uomo e concrezione di vita a te assoggettata, ad oggi presente e che si è fatta sostanza fino ad ora! La terra però…la terra, continuerà ad esistere, non più così com’è ora, non più il suo suolo sarà calpestato da “conformazioni” come adesso le conosciamo, siano esse l’uomo, siano esse qualsiasi altro essere oggi esistente…e se la terra, noncurante di ciò che la calpesta, continuerà ad essere, non più con la medesima sostanza, non più con le medesime strutture e configurazioni, perché ne nasceranno altre dalle ceneri, dalle spoglie di ciò che è stato, io Mondo dico che, se così come sono non potrò essere messo in salvo, potrò però germogliare di nuove essenze, di nuovi esseri.
Sarai solo tu Uomo a perire, perché ti sei da te stesso dannato, abbattuto, perso, e ti sei condannato da te: non c’è bisogno che ti assegni io la pena, da te te la sei inflitta!
Voglio invece dichiarare non colpevole la Bellezza, anzi la porterò con me nel futuro dove in un milione di anni? In due milioni? La nuova Terra, il nuovo Mondo, sorgerà. Sorgerà con altri esseri, con altre sostanze che forse in nome ed onore della Bellezza agiranno e allora in futuro, nel lontano futuro, in altre geologiche ere, Ella, la Bellezza, potrà essere il mio fiore all’occhiello, il fiore all’occhiello della Vita e del Mondo.
Uomo tu ti condanni alla Morte e con tristezza aggiungo come funebre, accorato lamento: se invece che la voce e l’agire del nulla e del brutto avessi sempre amplificato e assunto in te la voce e il potere dell’innocenza consapevole e pura! La voce che dice: viva l’Amistà, viva l’Arte, viva la Bellezza, viva la Musica, viva l’Ottimismo!!! Nulla sarebbe perduto, tutto sarebbe ancora possibile!