La RET ( rational emotive therapy) di Albert Ellis e il ruolo delle credenze nel meta modello olistico COREM

La Terapia Razionale Emotiva (RET), è una terapia cognitivo-comportamentale e la sua tecnica si basa sulle seguenti supposizioni:

a)      ciò che un individuo dice a se stesso, ha un valore determinante nella sua condotta;

b)      il metodo consiste in uno strumento per la modifica di tali verbalizzazioni.

Secondo il dott. Ellis tanto le emozioni, quanto i comportamenti, sono il prodotto delle convinzioni di un individuo e della sua interpretazione della realtà. Aiutare il “paziente” ad identificare i suoi pensieri irrazionali e i disturbi da essi provocati, rimpiazzandoli con altri più “razionali” o reali, che gli permettano di raggiungere i suoi obiettivi è lo scopo della terapia.

Da un punto di vista filosofico, la RET si riallaccia a due correnti antiche: la filosofia orientale, con Buddha e Confucio, che afferma “Cambia il tuo atteggiamento e potrai cambiare te stesso”, e quella dei filosofi greci e romani sulla premessa che: “il disturbo emotivo non è creato dalle situazioni, ma dalle interpretazioni di tali situazioni” (Epicteto, ) su queste due affermazioni Ellis postula la base della RET affermando che: “non lo preoccupano le cose, ma la visione che abbiamo di esse”. Da Kant e da filosofi più moderni deriva invece l’idea di usare metodi empirici della scienza e della logica per individuare le convinzioni illogiche, poco empiriche, che rendono difficile al paziente il raggiungimento dei suoi obiettivi e che sono per questo chiamate “irrazionali”, dato che il soggetto pensante ragiona male ed arriva a conclusioni errate. Se invece, al contrario, il soggetto pensante tra premesse e conclusione del suo pensiero in quella che definiamo una sequenza scientifica, arriva ad interpretazioni e conclusioni funzionali a se stesso, le sue convinzioni sono dette “razionali”, dato che  il suo ragionamento è corretto.

Ellis si rese conto che era possibile considerare tutte le convinzioni irrazionali come derivate da, tre Doverizzazioni di base:

Doverizzazioni su se stessi : ( “io devo agire bene ed essere approvato da tutte le persone per me significative, altrimenti sono completamente un incapace e ciò è terribile”).

Doverizzazioni sugli altri : (“gli altri devono trattarmi bene ed agire come io penso che debbano assolutamente agire, altrimenti meritano di pagarla “).

Doverizzazioni sulle condizioni di vita: ( “le cose che mi succedono devono essere proprio come io pretendo che siano, altrimenti la vita è insopportabile”).

Da queste principali convinzioni irrazionali possono scaturire altre categorie di pensieri irrazionali. Esse sono:

Intolleranza ( io non tollero che”, “non sopporto che” …);

Svalutazione globale di sé o degli altri  ( “non valgo nulla”, “sei uno stupido”, ” sei una carogna”…)

Pensiero catastrofico  ( “è tremendo”, “sarebbe orribile se…”, “è una cosa orrenda”…);

Indispensabilità, bisogni assoluti  ( “bisogna assolutamente”, “non posso vivere    senza”).

Su questi assunti Ellis formula l’ABC della RET così schematizzabile:

ret

ret2

 

Le persone, secondo Ellis, dovrebbero cambiare per un ambito di “preferenze” chiare e decise sarebbero così meno suscettibili ai turbamenti, agendo sia a livello cognitivo, sia emotivo che comportamentale. Per perseverare su questa via è necessario interiorizzare almeno tre  dei 14 assunti che Ellis teorizza:

·         Insight 1.- Gli Avvenimenti Azionanti (A) spesso non dipendono dalla persona o comunque sono già accaduti e non è più possibile cambiarli, il pensiero (B) che abbiamo di essi è però totalmente sotto il nostro controllo dato che è il nostro ed è proprio questo (iB) che contribuisce a creare conseguenze (C)  inadatte e inefficaci. B interagisce dunque  in modo significativo con A perché si produca C e dato che B è più suscettibile di cambio che A è con esso che vale la pena lavorare affinché il soggetto  sia capace di costruire E, ossia una nuova filosofia di vita, con emozioni e comportamenti idonei.

·         Insight 2.- Quando i pazienti pensano, sentono e/o agiscono in modo irrazionale e inefficace (C) ci troviamo in presenza di convinzioni irrazionali (iB) spesso causate da Avvenimenti Attivanti spiacevoli (A) accaduti già nella prima infanzia, ciò che stanno facendo è convalidare la loro “posizione esistenziale” con le loro convinzioni inefficienti. Dato che (A) della prima infanzia è immutabile e non è lo stesso Avvenimento Attivante (A) che ci sta capitando oggi i loro pensieri, sentimenti e i comportamenti del passato non hanno più ragione di perdurare.  Le persone possono scegliere di modificare e ricostruire questo sistema di convinzioni, come ogni giorno si rigenerano le cellule del loro corpo.

·         Insight 3.- Generalmente ai pazienti risulta “semplice” e “facile” scoprire le convinzioni irrazionali specifiche (iB) che accompagnano il comportamento inefficace e quasi sempre è possibile discuterle e sostituirle con convinzioni preferibili più funzionali. Ma per farlo si richiede una buona dose di lavoro perseverante ed energico, nonché di pazienza. Dice Ellis: non è magia! E’ principalmente questione di “lavoro e pratica” .

Le credenze nel modello COREM  si inseriscono, a mio avviso, nel lavoro di Ellis  ad arricchirlo laddove Ellis le identifica come (iB) e Cheli le individua invece come Limitanti, non solo una differenza in significante ma anche in significato, poiché dove esiste un limite vi è anche la possibilità di superarlo. Questo cambiamento in termini potrebbe apportare risultati più efficaci e rendere il lavoro dell’ Insight 3 di Ellis meno duro, anche se non privo di impegno, riducendo il rischio, paventato dallo stesso autore,  di abbandono per tornare a vecchie convinzioni che hanno ormai stabilito il loro circuito preferenziale nell’amigdala (Goleman) e dove seppur producendo (C) conseguenze inadatte e inefficaci hanno il vantaggio secondario, di generare quel senso di sicurezza del conosciuto (Maslow), di cui tutti abbiamo bisogno. Escludendo il cervello corticale dalle proprie scelte si perpetua quella (iB) convinzione irrazionale che sono che gli altri ad essere responsabili dei nostri problemi, escludendo così il peso che ognuno di noi ha (Insight 2) nella creazione di quelle conseguenze che, in una logica circolare di comunicazione (secondo Watzlawick), sono esse stesse conseguenze (C) e principio di nuovi eventi attivanti (A).

Il modello COREM pur utilizzando le stesse tecniche di Ellis per individuare nel linguaggio del cliente le doverizzazioni di base e da esse le proprie derivate, le chiama credenze Limintanti e una volta individuate non cerca, seppur con un metodo empirico scaturito dal clienti, di trasformale da iB in rB, ma di far emergere da queste una credenza Possibilitante che il cliente possa comprendere e portare con sé poiché ci crede.

La differenza tra il termine preferenziale, usato da Ellis e Possibilitante usato da Cheli è sostanziale:

(iB) Ellis idea Irrazionale numero uno: un adulto ha l’imperiosa necessità di essere amato e approvato da quasi tutti in quasi tutto ciò che fa.

Credenza Possibilitante Cheli: è possibile che un adulto viva felicemente la sua vita anche se qualcuno non lo approva. Il cliente ne ha l’esperienza? La può fare utilizzando le varie tecniche integrate nel  modello COREM, comprese quelle di Ellis, appunto, per poter arrivare a diverse persone? Può credere che sia davvero possibile?

(rB) Ellis il paziente “deve” combattere la convinzione che gli sia assolutamente necessario essere amato o approvato da quasi tutti in quasi tutto ciò che fa. Consideri l’approvazione degli altri come un obiettivo “preferenziale” ma non “necessario”.

Non si tratta di applicarsi (combattere) nel cambiare un pensiero negativo in un altro positivo ogni qualvolta si cade in tentazione, non si tratta solo di una sensazione di profonda libertà che si avverte nel momento che si smascherano le iB e si può momentaneamente dar credito a una preferenza più razionale, ma di far leva su ciò che il paziente conosce e ha già potuto fare con se stesso e che ogni volta che sarà in grado di ripetere andrà a rafforzare la sua nuova credenza possibilitante di altre possibilità che a loro volta concorreranno alla formazione E la quale rafforzata esperienzialmente andrà a ristrutturare la credenza limitante di modo che non sia più tale e diventi una rB, sostituendo gradualmente il vantaggio secondario di una  iB in vantaggi (C) reali e funzionali che il cliente avrà ogni volta che riuscirà ad arricchire la sua rB di nuove possibilità, agendo sui suoi punti di forza e contenendo di conseguenza ricadute e abbandoni.

Il modello COREM  ritiene inoltre, nonostante condivida con Ellis che il lavoro per ottenere (C) funzionali ed adeguate debba essere fatto nel “qui e ora”, che conoscere i meccanismi con cui (Insight2) le persone scelgono, nonostante l’evidente inutilità, di continuare a perpetuare comportamenti emotivi e pratici inefficaci, possa essere di grande aiuto a smascherare ulteriormente le iB,  rendendo i soggetti consapevoli della strada che stanno imboccando ogni volta che scelgono di “convalidare le proprie posizioni esistenziali” irrazionali, ecco perché oltre che per arrivare al cognitivo nonché al sensoriale di ognuno il modello COREM  sceglie di integrare qualsiasi tecnica atta allo scolpo (AT, Eneagramma), nella convinzione che la crescita personale di ognuno non sia la trasformazione degli opposti ma abitare un centro di coscienza,  che come sottolineano gli Stones, con la tecnica del voice dialogue, li abbracci imparando ad usare entrambe queste energie.